Contesto

Tempo di vita, tempo di riflessione, tempo di svago
Nell’attuale società post-industriale, il tempo libero e le attività culturali acquistano importanza crescente. I nostri bisnonni vivevano in media 300.000 ore e ne lavoravano 120.000; noi viviamo in media 700.000 ore e ne lavoriamo 80.000. Il tempo libero goduto da un cittadino agiato nell’arco della sua vita era di 25.000 ore nel 1801, supera le 200.000 ore nel 2002. Tutto lascia ipotizzare che i nostri nipoti vivranno ancora più a lungo e dedicheranno ancora più tempo all’ozio creativo.
Già oggi esistono nel mondo oltre 500 milioni di persone con il diritto a 40 giorni di ferie. Si profila, cioè, una società centrata sul tempo libero, sulla riflessione, sulla cultura, sullo svago: tutti elementi che, migliorando la qualità della vita, costituiscono a loro volta altrettante occasioni di legittima imprenditorialità economica.
Almeno il 10% di quei 500 milioni dispone di 40 giorni di ferie e di un reddito superiore a 300 milioni l’anno, con una propensione di spesa, durante le vacanze, pari a circa un milione al giorno. Inoltre, questa parte più ricca coincide in buona parte con il segmento più colto e più attento nella scelta delle proprie méte, dalle quali pretende un “pacchetto” integrato di occasioni: buon mare di mattina, arte scavi e musei di pomeriggio, concerti e spettacoli di classe la sera, siti fascinosi, occasioni rare, cucina genuina, ormeggi comodi, ospitalità cordiale ma non invadente, rispetto della privacy senza, però, l’angoscia della solitudine.

Il ruolo di Ravello
Pochissime aree al mondo possono offrire tutto questo, candidandosi alla conquista del migliore turismo internazionale e al ruolo di modello italiano per uno sviluppo economico basato sulla rispettosa valorizzazione del patrimonio culturale.
Per molte buone ragioni l’Italia potrebbe essere tra queste e Ravello potrebbe eccellere rispetto a molte altre località marittime o collinari della Penisola.
Con ciò non si intende disprezzare il turismo di massa: si intende solo segnalare la necessità, da parte di ciascuna zona turistica, di ritagliarsi il segmento di mercato più congeniale alle proprie condizioni oggettive.
Ravello, con la sua conformazione paesaggistica, con i suoi alberghi e i suoi siti necessariamente piccoli, può ospitare soltanto un numero esiguo di persone, soprattutto adulti, alla ricerca di quiete e riservatezza, dotati di alto potere d’acquisto e di grande sensibilità intellettuale, ben distribuiti in tutto l’arco dell’anno. Accanto a queste persone colte e ricche, occorre offrire a persone altrettanto colte ma con minore potere d’acquisto, la possibilità di fruire egualmente dell’offerta turistica ravellese.
Ravello, inoltre, può incrementare e qualificare ulteriormente l’ospitalità di forum, seminari, convegni e convention coerenti con la sua strategia economico-culturale.
Ravello, in fine, ha la fortuna di partecipare a una galassia di piccole stelle, incastonate nella Costiera Amalfitana e coerenti con la sua vocazione. Occorre dunque vitalizzare i rapporti e la pianificazione culturale con questi centri complementari.

Condizioni
Ma un simile ruolo richiede cure incessanti, appassionate, variate nel tempo e appropriate alle diverse situazioni. Richiede, inoltre, un continuo aggiornamento tecnologico e organizzativo, una total quality, un’offerta sempre più originale, coerente e raffinata. Attualmente l’ulteriore crescita di Ravello è condizionata dal raggiungimento di due obiettivi prioritari:
1. la costruzione dell’auditorium progettato da Oscar Niemeyer, che costituirà già di per se stesso una ulteriore attrattiva, consentirà di estendere la stagione sinfonica a tutto l’anno, riuscirà a catturare eventi di vasta portata, dando ulteriore occupazione;
2. la gestione coordinata, manageriale, propulsiva del complesso di siti, edifici e iniziative che fanno di Ravello un paese unico al mondo non solo per il patrimonio storico e paesaggistico, ma anche per le attività culturali, che vanno ideate, coordinate, realizzate, reclamizzate in modo impeccabile.

Accanto ad altre località famose, Ravello intende rappresentare uno dei grandi poli di alta cultura del tempo libero operanti in Italia. La pre-condizione di tale ruolo consiste in un accordo operativo tra le tre istituzioni pubbliche che presiedono al patrimonio ravellese – Regione, Provincia e Comune – con l’apporto economico e progettuale di prestigiose istituzioni private. A tale scopo è stata creata la Fondazione Ravello.