Già in passato un concerto dell’Orchestra Filarmonica di Benevento previsto sul palco del Belvedere di Villa Rufolo era stato spostato all’Auditorium Niemeyer a causa della pioggia, stavolta il pericolo era l’umidità che ha messo a dura prova soprattutto il violino di Laura Marzadori e i legni dell’Orchestra sannita.
Il gran caldo di questi giorni sulla Campania non ha risparmiato la Città della musica, investita da un’afa asfissiante che ha reso l’aria quasi lattiginosa rendendo l’esecuzione dei 60 elementi dell’ensemble guidato da Michele Spotti particolarmente complessa. Per il primo violino della Scala il banco di prova non era per nulla semplice: il Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op.35 di Čajkovskij, infatti, oltre ad un continuo dialogo con l’orchestra, prevede frasi di particolare virtuosismo che in queste condizioni, solo una fuoriclasse come la Marzadori poteva rendere con tale padronanza e precisione. I lunghi applausi tributati dal pubblico hanno dato la giusta gratificazione all’esecuzione. Nella seconda parte spazio alla celeberrima Quinta sinfonia di Beethoven che la giovane Orchestra ha restituito nella sua sobria magnificenza. Il feeling tra Spotti, che dal 2022 ne è direttore musicale, e i 60 elementi ha aiutato nel non cedere alle condizioni ambientali. Buona la prima per la Filarmonica e per il maestro. (ph f.trocino)