Il caldo asfissiante di questi ultimi giorni non ha risparmiato neanche il Dido and Aeneas di Purcell andato in scena sul Belvedere di Villa Rufolo: l’umidità asfissiante infatti, ha fatto slittare l’inizio del terzo appuntamento del cartellone della 68esima edizione del Ravello Festival di un quarto d’ora per permettere allo staff di asciugare il palco e la tribuna divenuti, nelle ultime ore del pomeriggio, un vero e proprio acquitrino. Viste le condizioni meteo, le performance della Cappella Neapolitana diretta dal maestro Antonio Florio e degli interpreti assumono un valore ancora maggiore. Dopo le due danze: Passacaille hot pipe e La Grande danse, tratte da King Arthur, altre pagine scritte da Henry Purcell, la messa in scena dell’opera vera e propria in un’atmosfera quasi onirica: una Véronique Gens (avvolta in uno sgargiante abito rosso fuoco) ha interpretato con sicurezza e trasporto la regina Didone. Presenza scenica di grande impatto alla quale non era facile tenere testa. Maria Grazia Schiavo, è una graziosa Belinda (in un sontuoso abito verde) che alterna freschezza di timbro e che riesce a tenere testa a Didone così come l’Enea sicuro e forte interpretato da Mauro Borgioni, e il sorprendete Raffaele Pe, nei “panni” della strega.
Completano il cast Valeria La Grotta, (I donna, I strega, Spirito), Leslie Visco, (II donna), Aurelio Schiavoni, (II strega), Roberto Zangari, (marinaio) e, soprattutto, il Coro Mysterium Vocis preparato con grande dedizione da Rosario Totaro che dà consistenza e valore alla rara proposta portata in scena con grande coesione e concisione drammaturgica.