Negli anni 1994 e 1995 in cui a Ravello si passò da un festival di pochi giorni a un festival di tre mesi, e negli anni dal 2003 al 2010 in cui fui responsabile della Fondazione Ravello, Francesco Durante ha diretto la sezione letteraria del Festival. Allora ogni edizione aveva un tema e sempre Francesco regalava al pubblico un programma letterario di altissimo livello, con relatori che andavano da David Grossman a Wim Wenders. Nessuno come lui sarebbe riuscito ad essere tanto acuto e gradevole, rigoroso e disincantato
Francesco era quello che a Napoli chiamano “un signore”: sempre professionale, garbato, ironico. Spesso, nel nostro Sud, i buoni intellettuali sono pessimi organizzatori e disdegnano impegnarsi in attività concrete. Francesco, invece, univa una cultura solida con una voglia di estenderla agli altri, avvicinando gli autori ai lettori, nella speranza che ciò fecondasse una società migliore. Per la collaborazione che ne ho ricevuto, preziosa e felice, e per l’amicizia che ci ha legato, concreta e durevole, oggi forte è il dolore e dolorosa la nostalgia.